tag:blogger.com,1999:blog-34228114524832535222024-03-08T07:20:56.800+01:00Calligrafie InsonniFrammenti. Sottrazioni. Forme minime di scrittura.Unknownnoreply@blogger.comBlogger47125tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-3547866840113075912019-02-25T09:35:00.000+01:002019-02-25T10:26:20.833+01:00<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">L’apprendista<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">C’era una volta una
ragazza e c’era una volta una vecchia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ci sono una volta una
ragazza e una vecchia come ci sono una volta tutte le cose nel mondo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">La vecchia è maestra, la
ragazza apprendista. E questo è quanto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Deserto, montagna, tela
di ragno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Il sole si congeda da
dietro le cime e con l’allungarsi delle ombre si appressa il peso della notte.
Spossatezza della luce che cede piano in fulgore di rosa e arancione gettato
sulla neve. E poi il freddo, sempre il freddo, che sale lento dalla terra e
abbraccia ogni cosa fino al risveglio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Vieni, dice la vecchia, torniamo
a ravvivare il fuoco. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">E nella casupola di
pietra e legno il canto della fiamma frena il gioco imprudente
dell’immaginazione. La ragazza siede per terra e nell’aritmia della luce si
confonde con tutte le sfumature del buio finché il cuore le cessa di battere l’ansia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ogni volta che le si
freddano le mani le salgono gli incubi. Pece violacea e malinconica trascinata
a riva in risacca rabbiosa. Le prende dapprima le dita e i polsi, poi le
braccia fino alle tempie e quel punto acuto dietro gli occhi. Prurito elettrico
e morso veloce del ragno. Abbassa dunque le palpebre e dalla melassa scura
dell’incubo vede la maschera deforme di se stessa gridare e gridare il dolore
di tutto ciò che è andato, di tutto ciò che non sarebbe mai stato. Eppure nel
veleno c’è la cura, sebbene non sappia quale sia il suo male. Si corica quindi come
con le febbri e attende che le si scaldino nuovamente le mani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Neve, cime e ancora neve.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Gli alberi come spilli di
ghiaccio conficcati nella carne cianotica del cielo. Sul limitare del bianco
giace riverso un cadavere. Un punto di sagoma lontano, indistinguibile. Uomo o
donna. Ragazzo o ragazza. Forse un animale. Il profilo nero disteso non ha nome
ma solo la gravità della terra. Dalla finestra minuta ogni mattina lei lo
guarda mentre la vecchia prepara con perizia il fuoco del nuovo giorno. Soffia
con cautela di madre sulla brace in agonia di notte. Un eccesso di respiro e morirebbe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span>
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Quando finirà la neve non
ci sarà né corpo né memoria del corpo, dice la vecchia col petto esausto mentre
prende a scoppiettare la fiamma.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Come si guarisce dal
freddo? si chiede in continuazione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Lo sente crescere nelle
gambe e assecondarle i movimenti del petto come la mano che accarezza con
timore per prendere confidenza. Il fuoco minuto si agita serpentino. Un piccolo
fuoco per una piccola casa che non è la sua casa perché è sempre freddo. Non sa
bene cosa ci faccia lì, né come ci sia arrivata. Ha un vago ricordo della
strada, della notte, dei passi affaticati. C’era una città e c’erano persone.
C’era il mondo e ora non c’è più. Solo il deserto bianco, le montagne silenziose,
la tela dei ragni che brilla e brilla instancabile. E un corpo di ragazzo o
ragazza che dorme per sempre nell’angolo più remoto dello sguardo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Non ha mai visto un
cristallo di neve. O così ricorda. Forse tempo addietro qualcuno le disse che
non ne esistono due uguali. Le pare una nozione tanto buffa quanto inutile.
L’idea stessa di quella vastità di forme invisibili la confonde e l’inquieta.
Non coglie il senso di un tale sforzo volto a qualcosa di così effimero. Suppone
ci sia una verità celata in tanta operosità andata a male. Una lezione, forse,
che decifrata spiegherebbe i moti di ciò che la guida, di ciò che la circonda. Ma
poi cosa importa: quanto dura un cristallo di neve o un dubbio?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ogni giorno è lo stesso
giorno. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Il vento sulla vallata
occupa i timpani e sui picchi taglienti si addensa in congiura la tormenta, che
è sempre la stessa. La vecchia fila e fila la seta argentata del ragno nel
cuneo di luce dell’unica finestrella. Non un suono ma il solo frusciare segreto
delle mani in opera. Ha gli occhi incavati, la vecchia. Come chi veglia sugli
incubi o conta i giorni che mancano alla morte. Come chi è amico dei corvi e riposa
soltanto nell’insonnia. Di tanto in tanto alza lo sguardo e fissa il vetro e
non vede altra cosa che il bianco.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Non ci saranno stelle a
guidarci stanotte, dice. <o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ma la ragazza distratta
dal silenzio pensa solo alle mani fredde e a quel vuoto nel petto che non si
lascia respirare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Prende le misure con ossessione
metodica. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Un passo dopo l’altro
sulla terra battuta: 20 in lunghezza, 13 in larghezza. Una piccola casa per un
piccolo fuoco per una piccola donna che sono due e sono nessuna. Non le crescono
i piedi così come non cresce il pavimento. Quella è la cifra intransigente a
cui appartiene. A volte la noia le impone di barare e allora diventano 19 o 21
per 14 o 12. Scarti di misura piegati nello spazio non detto per dire
l’immaginazione. Ma poi una stranezza le prende lo stomaco e allora ripete il
conto dei passi perché tutto torni all’ordine dovuto. C’è un numero esatto
anche per la colpa ma questo lei non lo sa o non lo ricorda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Lì al termine della neve,
indica la vecchia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">È quasi primavera, prendi
la pala e seguimi, dice. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">E lei prende la pala e la
segue, aguzzando gli occhi sul profilo nero che il dito ossuto ritaglia
all’orizzonte, al limite della neve e dello sguardo. Riverso nella neve un
corpo di ragazza, senza dubbio. E sente freddo, sempre lo stesso freddo,
prenderle le dita e gli occhi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Il sonno degli incubi è
uno scosso dormiveglia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Gli occhi semichiusi
scorrono lungo le pareti e i profili e tracciano linee e angoli sghembi. Sotto,
il suono preciso e rapido del pedale e della ruota. Vede la vecchia filare
nella penombra con le fiamme a divorarle il viso. Non saprebbe ora distinguere
la donna dalla bambina, la vecchia dalla ragazza. Lo spazio deforme della
stanza si contrae e ritrae sui suoi cardini a ogni respiro. La pece violacea si
annida nelle tempie e dietro gli occhi e il mondo è pesante e storto. Le parole
sono imprecise e sempre di troppo. Si sente un canto sommesso mentre la ruota
gira e gira, filando e filando la bava di ragno. La ragazza dorme a tratti e il
petto ha la regolarità della fatica. Giunge infine il giorno, sempre lo stesso,
e dal sangue gelato si ritirano in tregua gli incubi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ti ho insegnato a filare
mentre dormivi con le mani fredde, dice la vecchia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Camminano a lungo, fino a
perdere il conto dei passi. È sempre distante l’orizzonte e la marcia continua nei
campi desolati con la fronte fissa al limite dello sguardo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Presto, dice la vecchia,
prima che arrivi la primavera e i corvi reclamino gli occhi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Al crepuscolo si fermano
e la vecchia prepara il fuoco dalla brace che si porta appresso. Contempla
l’aria con le narici. Tasta le forme della notte. Dalla tasca sfila un lungo
cordone argentato di bava di ragno. È morbido tra le sue falangi secche e dure.
Lo sfilaccia come cercasse qualcosa che si è nascosto nell’intreccio. Interroga
come un oracolo mentre la fiamma bambina del falò batte di riflesso tra i suoi
occhi e il cordone smagliato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Non ci sono stelle
stanotte, dice, torniamo a casa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Oggi non è lo stesso
giorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Qualcosa si è mosso
appena, di poco, d’improvviso. Un cambiamento deciso fin dall’inizio di ogni
cosa ma che si mostra soltanto nella distrazione della fine. È diversa la
consistenza della luce e del freddo. Lei lo sente ma non può o non sa dirlo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Oggi la neve pare morbida
e le cime terse. Gli alberi nello sforzo del lancio si muovono appena sotto la
spinta del vento e il fuoco arde di un colore più chiaro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">La ragazza conta i passi
della casupola uno dopo l’altro con paziente apprensione. Sente il peso del
corpo giratorio del mondo e del tempo. Conta e riconta ma c’è sempre un passo
di troppo o di meno. La prende un turbamento senza che lei ne abbia colpa e
torna a contare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">La vecchia alza gli occhi
e scruta lungamente attraverso il vetro opaco della finestrella. Tasta l’aria
con le narici ed esita. Si fermano il pedale e la ruota e le alette e riluce la
seta di colpo. Raccoglie la brace e chiama a sé la ragazza e le racconta delle
stelle e del filo di ragno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Era sempre stato lì, dove
indicava la vecchia. Una sagoma di morto riverso nella neve. Aveva osservato a
lungo quel punto scuro alla fine di ciò che si poteva vedere. Forse un animale.
Ma ora non c’era più. Rimane solo una macchia di bianco sciupato a monumento
dell’inverno e l’erba stanca sulla soglia della stagione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Scava, dice la vecchia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">E lei scava. Scava la
terra dura come chi pensa rivolto al passato e ogni colpo della pala risuona
vuoto nelle ossa. E lei scava col sole che le graffia la pelle di nostalgia
senza rimpianto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">*<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; line-height: 107%;">Ora se ne sta lì, come
una sagoma disegnata all’angolo di uno sguardo. Un corpo di ragazza, senza
dubbio. Ha scavato come le aveva detto la vecchia. E ora la contempla distesa
dentro la terra dormire come chi ha vegliato una vita intera. Sente sul viso accennarsi
la luce del sole spossato, il venire prossimo del crepuscolo o dell’alba. Nella
profondità del petto le rimane un respiro che non si lascia respirare. Guarda
la vecchia distesa nella terra e tutt’attorno la fossa spuntano fiori. Papaveri
e margherite e denti di leone e fiordalisi. Crescono e crescono rapidi e
attraversano tutte le stagioni fino a sciuparsi. Sente le mani freddarsi di
colpo mentre si guarda attorno: deserto, montagna, tela di ragno. Testimoni gli
alberi piantati nella terra dura. Al di là della vallata scorge l’abbozzo di
una casupola. Non è la sua casa ed è sempre distante l’orizzonte coi suoi passi
traditori. Mentre prende a nevicare direbbe che da lì lontano qualcuno la
guarda attraverso la finestra ritagliata da un fuoco scostante.<o:p></o:p></span></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-44060664015002359002013-06-28T11:04:00.000+02:002013-06-28T11:50:02.866+02:00LA PROFONDITÀ inesausta<br />
delle mani in opera<br />
sui volti nostri sovrapposti<br />
di lato e di continuo.<br />
<br />
L'obolo per il traghettatore<br />
sempre in tasca luccicante.<br />
<br />
Prendilo tu, ti dico,<br />
con questo profumo di tristezza<br />
dalle mie mani.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-25538419951035559542013-05-16T11:13:00.002+02:002013-05-16T11:14:28.307+02:00<br />
STAVO sulle tue labbra<br />
funambolo prima ancora<br />
tu mi dicessi<br />
ubriaco di sangue,<br />
di notte, di sospiro<br />
che mi cancellasse.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-71503851195093155432013-04-18T21:52:00.001+02:002013-04-18T21:52:13.758+02:00NON SI CURA il sole<br />
delle ambiguità.<br />
L'orizzonte è riferimento<br />
sufficiente all'esistenza<br />
che trascina.<br />
<br />
Così il riflusso<br />
delle maree sogna<br />
la pietra delle coste<br />
ad ogni nuova luna.<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-39745760472716763162012-12-17T13:39:00.003+01:002012-12-17T13:40:48.055+01:00<div style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">
<br /></div>
<div align="LEFT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">TI SVESTI</span></span><span lang="it-IT"><span style="font-style: normal;">
d'abito</span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
ché la nudità è troppa</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
da tacere</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
e sul rasoio della voce</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
torna il mio corpo al tuo</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-family: Times,"Times New Roman",serif; font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
per riposare.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-58949901491028265622012-11-27T21:47:00.001+01:002012-11-27T21:47:40.291+01:00
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">IL
CIELO PER UN ATTIMO s'oscura di nubi erranti. Il fazzoletto terge la
fronte mentre la mano affaticata fissa il movimento veloce delle
nuvole. L'ultimo sudore della stagione asciugato nella brezza acerba
delle mele novelle. Solo il vento rimane ad accompagnare il
falciatore verso la propria casa.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;">Sulla
soglia lei lo attende profumata d'erba e di primo fuoco. Come è
bello il cielo oggi, dice, indicando l'azzurro profondo e vasto. Lui
si gira e guarda il campo e poi su in alto con la mano. Sì,
risponde, monosillabo schiacciato dalla trasparenza della luce. E
mentre varca l'uscio per un bicchiere di vino, in cuor suo ringrazia.
Ringrazia l'azzurro profondo e vasto e le nubi erranti e la luce che
coprono come uno spesso velo il buio senza fine del cosmo sopra la
sua testa.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div lang="it-IT" style="font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i>(Enigma
d'autunno) </i></span></span>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-38938661316496414832012-10-30T07:09:00.002+01:002012-10-30T07:09:47.995+01:00<br />
A NORD d'ogni musa,<br />d'ogni fiume gelato,<br />l'immobilità dello sguardo.<br /><br />I fili aggrovigliati <br />del ritorno, le pietre<br />levigate con l'ombra<br />che guardano la morte.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-65908178316614692512012-09-14T07:23:00.001+02:002012-09-14T08:42:18.962+02:00<br />
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
NEL GIORNO di cielo</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
ch'entra l'ombra</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
e i campi verdi</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
di verde s'alzano</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
d'un passo</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
non è il falciatore</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
che l'attesa
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
dietro la maschera</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
chiara dell'erba</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
già troppo avanti
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">
nell'autunno.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-67107503599170536302012-07-29T13:07:00.003+02:002012-07-29T13:09:18.953+02:00<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
</div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">VENNE UN UOMO dal
deserto con la luce crudele d'occhi berberi sepolti sotto la stoffa
nera. Seduto a terra tra la polvere delle strade sorbiva l'ombra
amara del suo tè. Tu vieni dal deserto, disse la gente del
villaggio, tu sei un poeta. Ma l'unica risposta a essi concessa fu un
lungo mormorio sommesso, ché la verità non era nel no e nel sì, ma
tra il no e il sì. Prese quindi l'uomo una manciata di polvere e la
lasciò cadere a terra. Illeggibile si disegnava l'accenno d'un canto
che subito il vento reclamava. Tornò allora l'uomo al deserto
portando con sé la luce crudele dei suoi occhi e il ricordo del tè
amaro. E mentre la luce instancabile dell'orizzonte ne divorava la
figura, disse una donna: Il poeta torna al deserto perché lì solo
egli può combattere con dèi e demoni a cambio d'una parola.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">(<i>Variazione su scritti sufì</i>)</span></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-86952678145654918012012-07-16T09:27:00.002+02:002012-07-16T09:27:20.355+02:00<br />
<br />
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
LE SCAGLIE pregne</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
di luce incandescente,</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
del solo cielo che possiedo.</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
La carpa si ritira</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
sotto il filo tagliente</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
dell'acqua torbida.</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
Porta con sé l'enigma</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
di questo giorno.</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(carpa Koi)</i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-42982651651825645922012-06-13T17:49:00.002+02:002012-06-13T17:49:46.250+02:00<br />
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"> </span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;">RAGIONI per una poesia notturna: </span>
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;">La gravità non volle</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;">Icaro</span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;">prima dell'alba.</span></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-16925883718282732532012-05-30T10:39:00.001+02:002012-05-30T10:42:34.363+02:00<br />
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;"></span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;"></span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;">SOLO
MOLTI ANNI PIÙ TARDI</span> il riarso fulgore del deserto gli
avrebbe mostrato la reale entità della sua perdita. La Storia non fu
clemente con il giovane sultano, che di lui appena salvò il pianto
infantile della sconfitta e il rimprovero insensibile della madre.
Tuttavia, c'era qualcosa di profetico in quelle lacrime abbandonate
come testimonianza ultima del suo amore. Un enigma, forse, che presto
il vento dell'esilio avrebbe cancellato o distillato in un canto per
nessuno.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">(Il
vento trascinò lontano il re-bambino; ma quella che dicevano essere
la casa dei suoi padri in realtà non gli apparteneva)</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">Ora,
molti anni più tardi, l'uomo Boabdil osserva gli uccelli perdersi
nel tramonto, il mulinello della sabbia sulle dune, il profilo acceso
delle palme. Cerca la bellezza senza riuscire a trovarla. Qualcosa
nei suoi occhi si è spento per sempre.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">Attende
la notte per scrutare il cielo, per guardare quel punto in cui le
stelle non dimorano mai. Lì affiora il ricordo, o il sogno, di un
delirio che il deserto sussurrò in epoche remote. E si libera da lui
un sospiro che è come poesia e solo in quell'istante, nell'istante
di un respiro, vede lo splendore immutato della sua casa. Solo in
quel sospiro vive ancora Granada.</span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;">(Il
sospiro del moro)</span></span></i></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;">Traduzione
dallo spagnolo di una breve prosa per il concorso<a href="http://www.blogger.com/goog_1345907633"> </a><a href="http://microcuentosqia.blogspot.it/" target="_blank">"Microcuentos - Quaderni Ibero Americani"</a></span></span></span></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="it-IT" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"><span style="text-decoration: none;"><i>El suspiro del moro</i> è un passo poco fuori la città andalusa di Granada in cui si dice che Boabdil (ultimo sultano in terra iberica)</span></span></span><span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span style="font-size: small;"> sconfitto e sulla via dell'esilio lanciò un ultimo sguardo a quella che era stata la sua casa e pianse.</span></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-69192869258905539702012-05-06T15:00:00.001+02:002012-05-06T18:09:24.316+02:00<br />
<br />
<span style="font-size: small;">PENSARE ALLA PIETRA significa pensare la parola come unità, concretezza, segno inalterabile che marca il limine o il limite. La vivida immagine delle «ombre scritte di pietra» di Celan («mit von Steinen geschriebenen/ Schatten») condensa l'emblema per il secolo che è appena stato. Pensare alla pietra significa pensare alla materia stessa della parola che è, in definitiva, composta di suono e luce. Ed è così in Sánchez Robayna, dove la roccia nasconde «el gran dios dormido» che attende di essere interrogato. Per Rûmî, invece, la pietra trattiene al suo interno la scintilla pronta a diventare fuoco. <br /> Ecco segnate due vie essenziali, convergenti o divergenti, pur sempre coincidenti nella materia prima dell'enigma, della parola poetica: “litofonia” o “litofotia”.</span>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-76980854902610993352012-04-30T09:27:00.003+02:002012-04-30T09:27:57.746+02:00<br />
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
COME LA TRASPARENZA inonda</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
i campi vuoti</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
col peso sempre eccessivo</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
della bellezza.</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
Non dormono i papaveri.</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
Osservano indifferenti</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
i bordi della luce</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
in dissoluzione.</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div lang="es-ES" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>(solitudine del papavero:
terza variazione)</i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-84579344809409474082012-04-09T08:52:00.003+02:002012-04-09T08:52:27.540+02:00<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> SI DESTA ancora il fiore</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> d'alberi senza nome</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> al volgere dell'anno.</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> La luce s'occulta nei petali</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> immolati alla prima pioggia.</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">(variazione sul tema dello </span></i></span><span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">«</span></i></span></span><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">Hanami</span></i></span><span style="font-family: Times New Roman,serif;"><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">»</span></i></span></span><span lang="it-IT"><i><span style="font-weight: normal;">)</span></i></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-77531870186375500482012-03-25T11:44:00.002+02:002012-03-25T11:44:15.501+02:00<div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> IL SOLCO, i solchi,</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> le fratture sui muri bianchi</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> dove il gelsomino s'inombra,</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> si fa carne dal suo profumo.</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> S'offre il corpo impudico</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> sotto il sole feroce,</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> ferace, che penetra la pietra,</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> che continua a scavare.</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"> <br />
</div><div align="LEFT" lang="it-IT" style="margin-bottom: 0cm;"><i><span style="font-weight: normal;">(</span></i><span style="font-family: Times New Roman,serif;"><i><span style="font-weight: normal;">«fissures» I</span></i></span><i><span style="font-weight: normal;">)</span></i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-56138983192964086852012-03-21T10:01:00.003+01:002012-03-21T11:53:56.056+01:00<div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">TRA LE MANI stringo le piume</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">nere del nostro amore</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">trafitte dalla luce.</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">La trasparenza dei cieli</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">è opaca alla parola.</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">E ogni respiro in primavera</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">appena un rantolo,</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">il gridare strozzato</div><div align="LEFT" style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">degli uccelli in caduta.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-63949381768707475582012-02-16T22:19:00.001+01:002012-02-16T22:19:54.031+01:00<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">STRETTI in un abbraccio</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">ai bordi dell'abisso</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">assaporiamo soli</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">un tocco di follia</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">che rende equilibrati.</div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-16777437828254997192012-02-15T14:31:00.002+01:002012-02-15T14:31:14.730+01:00<div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">È LA DANZA delle falene</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">sotto un lampione a mezzanotte</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">e tutt'intorno</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;">la violenza del temporale.</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><br />
</div><div align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><i>(analogia)</i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-14598457020896449872012-02-03T16:32:00.001+01:002012-02-03T16:34:01.851+01:00L'EBREZZA vitale della poesia di Rûmî, «il massimo poeta mistico della letteratura persiana», forse non è altro che il caotico preambolo a quel silenzio così convenientemente imposto in numerosi distici finali: «Taci, come il centro del Cerchio, ché ormai il Sovrano/ ha cancellato il tuo nome dal quaderno del Dire». Enigma del non-dire come sospensione e radice del dire stesso.Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-40406311887318152752012-01-20T08:57:00.000+01:002012-01-20T08:57:51.193+01:00(Il muggito sordo del mare<br />
è il solo suono dell'attesa<br />
dopo ch'è morto il minotauro)<br />
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<i>(interpolazione di un testo apocrifo)</i>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-75546355874955888562012-01-17T09:04:00.001+01:002012-01-18T23:33:21.633+01:00IL VECCHIO SGRANAVA le ore del giorno in riva al fiume, seduto sempre sulla stessa roccia, gli occhi vigili ai movimenti impercettibili dell'acqua che scorreva. Dall'alba al tramonto viveva la solitudine della guardia e ogni notte scompariva nel buio, destinato all'ignoto.<br />
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Solo un ragazzo si avvicinava, di tanto in tanto, per lasciare del cibo o un accenno di saluto. E come accade a volte, quello sporadico gesto di carità divenne una consuetudine. Giorno dopo giorno il ragazzo diventava sempre meno ragazzo e il vecchio sempre più vecchio e insieme condividevano le ore del pranzo nel silenzio del fiume che scorreva.<br />
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Poi un giorno il vecchio si alzò e con un cenno cedette il proprio posto al ragazzo che ormai era un uomo. Sei pronto. È giunto il tuo momento, disse. Che l'acqua non scorra mai indietro, disse. E quelle, forse, furono le uniche parole che pronunciò in tutta la sua vita. Poi scomparve nel meriggio, destinato all'ignoto, lasciando il giovane a sgranare le ore del giorno in riva al fiume, seduto sulla stessa roccia, gli occhi fissi sull'acqua che scorreva.<br />
<br />
<i>(Il guardiano dell'acqua)</i>Unknownnoreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-44731056421955418012012-01-04T12:13:00.001+01:002012-01-04T12:14:58.299+01:00Fabula della GeishaIl "Ciclo della Bambina Samurai" continua con un altro racconto (di quindici frammenti) apparso nel secondo volume dell'antologia <i>Fantastic-Zen</i> per Edizioni Diversa Sintonia (per ulteriori informazioni cliccare <a href="http://www.edizionidiversasintonia.it/component/hikashop/product/7-fantastic-zen-2-aavv?Itemid=1" target="_blank">qui</a>).<br />
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<div class="MsoNormal"><i>(Quadro 5: Danza del Fantasma)</i></div><div class="MsoNormal">Di colpo si rompe il silenzio. Un lungo strido e il convulso battito dei tamburi. La quiete del fuoco: sul palco il demone. Con lunghi occhi nascosti osserva il tempo sospeso. La figura tesa al limite dello spasimo, dell'eleganza. Poi si muove. Scivola sul legno cancellando ogni proporzione o armonia. Strascica l' ampio vestito bianco, lieve come il volo spezzato di una farfalla. Gli occhi di lei rapiti nel vortice, nella danza ipnotica senza meta né fine. Sul rarefatto confine della coscienza l'ombra si veste di luce.</div><div class="MsoNormal"><br />
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</div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><i>(Quadro 7: Dissoluzione)</i></div><div class="MsoNormal">Unico arredo della stanza uno specchio. Riflessa come in uno stagno d'argento. Le linee ondulate della sua figura si mescolano con l'ombra nel respirare affannato di una candela. Liscia i lunghi capelli neri secondo il fruscio ritmato d'una tunica di seta. Un movimento automatico e quattro occhi che guardano altrove. Adagiata sul futon, bruciante d'un desiderio senza volto, la maschera la osserva. Lento il pettinare accompagna l'estinguersi della luce. Non dormirà questa notte. Vigile nella veglia che è già sogno.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><i>(Quadro 12)</i></div><div class="MsoNormal">Tra i fusti esili della foresta una capanna. Un antico eremo assottigliato dalle intemperie. Confuso tra il fogliame sotto il declinare freddo del sole. Dentro nulla eccetto un giaciglio, poche ossa d'animale, l'abbandonato nido di qualche uccello. In ginocchio, lunghi capelli elettrici che coprono il volto, le braccia rigate dal sangue. Le ferite non dolgono nel respirare calmo, nella quiete assoluta. Abbandonata al naufragio lento della meditazione, la memoria come neve immacolata.</div><div class="MsoNormal">Fuori, il tempo stesso si è ritratto sotto i pruni ormai secchi. S'apre infine il buio come un occhio insonne.</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-45638082909927809712012-01-03T13:59:00.003+01:002012-01-05T13:29:40.962+01:00Breve Viaggio della Bambina SamuraiQuattro dei sedici frammenti che compongono questo breve racconto apparso nell'antologia <i>Fantastic-Zen Vol I</i> per Edizioni Diversa Sintonia (per ulteriori informazione cliccare <a href="http://www.edizionidiversasintonia.it/catalogolibri/product/10-diversa-sintonia-aavv/category_pathway-18" target="_blank">qui</a>)<br />
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<div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">(Haiku)</span></i></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La Bambina Samurai inginocchiata di fronte al falò.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Scruta analizzando il divampare scomposto delle fiamme in cerca di presagi da decifrare. Messaggi occulti che scompaiono in brevi istanti.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La notte nella sua pienezza l'abbraccia soffiandole sulla nuca l'alito ancora debole dell'inverno, toccandola con il brivido ruvido d'un amante.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Per un momento fissa il vuoto davanti a sé e traccia pochi segni d'inchiostro sulla porosa carta bianca stesa al suolo.</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">Nascoste nella</span></i></div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">Poca neve sbiadita</span></i></div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">Rose dormienti</span></i></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Poi si corica, protetta dal ritmico crepitare del fuoco, liberando sogni fino al giungere dell'alba.</span></div><div class="MsoNormal"><br />
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</div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">(Turbamento)</span></i></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La Bambina Samurai fissa il sole allo zenit.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La luce opaca la investe, riverberando sulle spighe premature dei campi che la circondano. L'orizzonte è vuoto, tagliato solo dalle ombre dei monti lontani. Il vento soffia, non muto, scuotendole il lungo vestito.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Sorride a occhi socchiusi fissando il sole allo zenit, mentre il canto del vento l'affonda ancor più nei propri pensieri.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Poi, d'improvviso, nere nubi di tempesta si radunano sui passi di montagna. </span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Presto arriverà la pioggia.</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">(Sentiero di Petali)</span></i></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La Bambina Samurai sogna sotto un mandorlo.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Distesa su di un prato, nel seno di una nuova e incosciente alba, dorme profondamente. Poca brina riluce sugli steli d'erba verde smeraldo. Nessun uccello mattutino disturba il suo riposo, un silenzio plumbeo grava sull'aria.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Petali bianchi che scendono come delicati cristalli di neve. Soavemente le accarezzano i capelli cadendo al suolo. Un candido circolo si forma attorno alla sua figura immobile. Fuoco bianco, profumo di mandorlo: il precoce segnale di una primavera ancora troppo lontana.</span></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD"><br />
</span></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><i><span lang="ES-TRAD">(Cammino al Silenzio)</span></i></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La Bambina Samurai tagliata in due dall'oscurità.</span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">La luna piena velata da sottili nubi, abbracciata da un alone metallico, raggela la foresta. I lunghi fusti di bambù congelati, immobili, nell'aria tersa, ignorano la sua presenza. Non un suono, né un movimento. Solo il suo respirare. </span></div><div class="MsoNormal"><span lang="ES-TRAD">Sebbene di poco, la propria ombra la precede sul sentiero tentando invano di allontanarsi. Il passo si fa via via più rapido e forse lo sconforto o la paura la debilitano. Ma lei scaccia ogni dubbio e, ricollocato ogni pezzo della sua mente, chiaro le si manifesta l'unico cammino praticabile.</span></div>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3422811452483253522.post-43051381611356172952011-12-30T09:13:00.003+01:002011-12-30T09:13:32.593+01:00PIÙ della somma<br />
dei suoi petali pesa<br />
il corpo d'una rosa<br />
strappata alla memoria.<br />
<br />
<i>(gravità della rosa: variazione)</i>Unknownnoreply@blogger.com0