VENNE UN UOMO dal
deserto con la luce crudele d'occhi berberi sepolti sotto la stoffa
nera. Seduto a terra tra la polvere delle strade sorbiva l'ombra
amara del suo tè. Tu vieni dal deserto, disse la gente del
villaggio, tu sei un poeta. Ma l'unica risposta a essi concessa fu un
lungo mormorio sommesso, ché la verità non era nel no e nel sì, ma
tra il no e il sì. Prese quindi l'uomo una manciata di polvere e la
lasciò cadere a terra. Illeggibile si disegnava l'accenno d'un canto
che subito il vento reclamava. Tornò allora l'uomo al deserto
portando con sé la luce crudele dei suoi occhi e il ricordo del tè
amaro. E mentre la luce instancabile dell'orizzonte ne divorava la
figura, disse una donna: Il poeta torna al deserto perché lì solo
egli può combattere con dèi e demoni a cambio d'una parola.
(Variazione su scritti sufì)
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