IL
CIELO PER UN ATTIMO s'oscura di nubi erranti. Il fazzoletto terge la
fronte mentre la mano affaticata fissa il movimento veloce delle
nuvole. L'ultimo sudore della stagione asciugato nella brezza acerba
delle mele novelle. Solo il vento rimane ad accompagnare il
falciatore verso la propria casa.
Sulla
soglia lei lo attende profumata d'erba e di primo fuoco. Come è
bello il cielo oggi, dice, indicando l'azzurro profondo e vasto. Lui
si gira e guarda il campo e poi su in alto con la mano. Sì,
risponde, monosillabo schiacciato dalla trasparenza della luce. E
mentre varca l'uscio per un bicchiere di vino, in cuor suo ringrazia.
Ringrazia l'azzurro profondo e vasto e le nubi erranti e la luce che
coprono come uno spesso velo il buio senza fine del cosmo sopra la
sua testa.
(Enigma
d'autunno)
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