I RAMI pendono sopra la siepe e invadono il marciapiede con le loro foglie carnose. Un profumo dolciastro dilata l'aria come fosse etere o nicotina mentre nugoli di mosche assaltano i numerosi frutti spaccati sull'asfalto. Polpa rossa e bianca e rosa come un'ernia esplosa attraverso la scorza verdastra. È l'estate, dici, l'estate ci porta via piano piano. E il caldo ci impasta la bocca e deglutiamo apatia. Guardo in alto in cerca di un respiro ma il cielo s'infrange contro il traffico di agosto. Sui rami lanciati nell'aria come trapezisti senza un domani, rimangono pochi fichi superstiti. Allungo una mano ma l'asfalto mi trattiene.

(Enigma d'estate)

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