Fabula della Geisha

Il "Ciclo della Bambina Samurai" continua con un altro racconto (di quindici frammenti) apparso nel secondo volume dell'antologia Fantastic-Zen per Edizioni Diversa Sintonia (per ulteriori informazioni cliccare qui).



(Quadro 5: Danza del Fantasma)
Di colpo si rompe il silenzio. Un lungo strido e il convulso battito dei tamburi. La quiete del fuoco: sul palco il demone. Con lunghi occhi nascosti osserva il tempo sospeso. La figura tesa al limite dello spasimo, dell'eleganza. Poi si muove. Scivola sul legno cancellando ogni proporzione o armonia. Strascica l' ampio vestito bianco, lieve come il volo spezzato di una farfalla. Gli occhi di lei rapiti nel vortice, nella danza ipnotica senza meta né fine. Sul rarefatto confine della coscienza l'ombra si veste di luce.


(Quadro 7: Dissoluzione)
Unico arredo della stanza uno specchio. Riflessa come in uno stagno d'argento. Le linee ondulate della sua figura si mescolano con l'ombra nel respirare affannato di una candela. Liscia i lunghi capelli neri secondo il fruscio ritmato d'una tunica di seta. Un movimento automatico e quattro occhi che guardano altrove. Adagiata sul futon, bruciante d'un desiderio senza volto, la maschera la osserva. Lento il pettinare accompagna l'estinguersi della luce. Non dormirà questa notte. Vigile nella veglia che è già sogno.


(Quadro 12)
Tra i fusti esili della foresta una capanna. Un antico eremo assottigliato dalle intemperie. Confuso tra il fogliame sotto il declinare freddo del sole. Dentro nulla eccetto un giaciglio, poche ossa d'animale, l'abbandonato nido di qualche uccello. In ginocchio, lunghi capelli elettrici che coprono il volto, le braccia rigate dal sangue. Le ferite non dolgono nel respirare calmo, nella quiete assoluta. Abbandonata al naufragio lento della meditazione, la memoria come neve immacolata.
Fuori, il tempo stesso si è ritratto sotto i pruni ormai secchi. S'apre infine il buio come un occhio insonne.


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