PENSARE ALLA PIETRA significa pensare la parola come unità, concretezza, segno inalterabile che marca il limine o il limite. La vivida immagine delle «ombre scritte di pietra» di Celan («mit von Steinen geschriebenen/ Schatten») condensa l'emblema per il secolo che è appena stato. Pensare alla pietra significa pensare alla materia stessa della parola che è, in definitiva, composta di suono e luce. Ed è così in Sánchez Robayna, dove la roccia nasconde «el gran dios dormido» che attende di essere interrogato. Per Rûmî, invece, la pietra trattiene al suo interno la scintilla pronta a diventare fuoco.
Ecco segnate due vie essenziali, convergenti o divergenti, pur sempre coincidenti nella materia prima dell'enigma, della parola poetica: “litofonia” o “litofotia”.
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